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Bramito Chardonnay – Antinori

26,50 

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Scegli il Bramito della Sala Chardonnay Antinori per un’esperienza unica. Aggiungi questo vino straordinario al tuo carrello e immergiti nella tradizione vinicola di Antinori
Abbinamenti suggeriti: si sposa perfettamente con piatti raffinati a base di pesce, frutti di mare e formaggi cremosi. 
Temperatura di servizio: 10-12°C.

Peso1,6 kg
Denominazione

Umbria Bianco IGT

Prodotto

Vino bianco

Regione

Umbria

Alcol

12,5% vol.

Annata

2022

Cantina

Antinori Castello della Sala

Volume cl

75

Bramito della Sala Chardonnay – Antinori

Nel cuore della cantina Antinori, nasce il Bramito della Sala Chardonnay Antinori, un’opera d’arte enologica. I grappoli, al loro arrivo, sono stati delicatamente diraspati e pigiati, dando vita a un processo attento e rispettoso. Il mosto, insieme alle sue preziose bucce, ha subito una breve macerazione a 10 °C per circa 2-4 ore, valorizzando il profilo aromatico e gustativo delle uve. Leggi di più

Vedi tutti i vini del Castello della Sala Antinori

Nella terra dei bianchi, dove il tempo sembra essersi fermato.
Il Castello della Sala Antinori si trova in Umbria, a poca distanza dal confine con la Toscana, a circa 18 chilometri dalla storica città di Orvieto. Leggi di più

Le terre del Castello, imponente maniero di epoca medievale, si estendono per 600 ettari, di cui 200 ettari piantati a vigna, a metà strada tra il fiume Paglia e la vetta del Monte Nibbio.

La Storia

Il Castello della Sala è stato costruito nel 1350 per Angelo Monaldeschi della Vipera, la cui famiglia era giunta in Italia al seguito di Carlo Magno nel IX secolo.

Dal 1300 i membri della famiglia si osteggiavano per il controllo di Orvieto, raggiunto nel 1437 da parte di Gentile, nipote di Angelo dei Monaldeschi della Vipera e dittatore della città per circa un decennio.

Dopo la morte di Gentile avvenuta nel 1466 si inaugura una stagione serena al castello coronata dal matrimonio rappacificatore tra Pietro Antonio della Vipera, figlio di Gentile, e sua cugina Giovanna Monaldeschi della Cervara.

Gli orvietani stimano Pietro Antonio e Giovanna della Cervara inizia i lavori di restauro del castello e fa dipingere la Cappella dei Re Magi all’ingresso del maniero. I coniugi legano inoltre il loro nome al magnifico Duomo di Orvieto e contribuiscono alla spesa delle pitture del Signorelli, nella Cappella Nuova della Cattedrale.

In seguito alla morte di Pietro Antonio, avvenuta nel 1516, Giovanna esaudisce il desiderio del consorte e dona il Castello e le sue terre all’Opera Pia di Santa Maria, cioè al Duomo di Orvieto. Il Castello rimarrà al Duomo fino al 1860, anno in cui verrà incamerato dal nascente Stato Italiano e in seguito alienato a diversi proprietari privati.

Nel 1940 il Marchese Niccolò Antinori, padre di Piero, diviene proprietario della tenuta con la consapevolezza che l’area fosse altamente vocata alla produzione di vini bianchi. Dopo anni di abbandono il Castello della Sala si avvia verso la sua rinascita.

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